Domenica di ottobre, a New York arriviamo in treno da Washington e scendiamo a Penn Station, proprio nel cuore di Manatthan, l’estate è finita da un po’ ma le temperature a Roma e Washington sono miti, invece a New York non sono così appena salite le scale della stazione, uscendo sulla 8’strada un vento gelido ci da’ il benvenuto, freddo nonostante il cielo limpido. Io e Vanessa andiamo diretti in hotel e poi in taxi, l’indirizzo è Greenwich 377.

Incontreremo ancora nel suo hotel, , l’appuntamento è per le 15.00 e puntuali come sempre entriamo in hotel e chiediamo dell’assistente di Mr De Niro.

Mentre aspetto penso, non vedo l’ora di mostrargli la scultura della sua mano, sono curioso, se questa volta, per una volta , sarò io a dare un emozione a lui, ce l’ho messa proprio tutta, ho fatto le cose per bene, la mano in cera l’ho ritoccata alla perfezione, all’interno del polso, ho accennato ad una pellicola che si avvolge con scritto Robert, la fusione grazie a Roland , il mio amico fonditore di Arezzo è perfetta, e poi la patina , color legno riesce a dare al bronzo quel calore , quasi umano , che viene voglia di toccarla,  ma la cosa che più mi piace , e a dir la verità mi commuove è l’altra mano , una piccola mano dorata che poggerà sostenendosi ma quasi a spiccare il volo dalla mano di mr De Niro.

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È la mano di Helen, ultimo genita di Robert De Niro, che in questa scultura sarà veramente, senza finzione, il padre di questa bambina di 3 anni, l’ho voluta interpretare dorandola, come fosse un augurio per una vita felice, sostenuta e lanciata dal padre.

De Niro non ha voluto la scultura della mano dell’attore, avremmo potuto interpretarne più di cento, ma non sarebbero state vere, come la mano di un padre, che accoglie e protegge la mano di sua figlia. Qui ho capito che mr De Niro aveva perfettamente interpretato il mio pensiero sulla scultura della mano, la sua mano e sua figlia , per sempre insieme in una scultura da custodire in casa, preziosa e unica come le loro vite.

Arriva Nell, La segretaria di De Niro, e si scusa, ma oggi non sarà possibile incontrarci, mi aveva mandato una mail preavvisandomi, ma io non l’ho letta e la mia delusione è forte, so’ anche che gli impegni di De Niro sono tanti e che sarà difficile incontrarlo nei due restanti giorni che sarò a New York  e benché Nell mi dice che domani potrò tornare alle 17,00 (sempre qui e troveremo un momento) perché Mr De Niro è molto contento di incontrarmi, faccio finta di capire, ma torno in hotel molto deluso , quasi come quei bambini che aspettano tutto il giorno per giocare a calcio, … e poi piove e non si gioca più.

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Si forse dentro di me c’è ancora quel bambino, un po’ impunito che vuole tutto e subito, in fondo un contrattempo può accadere, ma io volevo giocare, per forza con mr De Niro, come fosse un mio amichetto ed emozionarlo con la scultura della sua mano,e invece penso che non sarà così, almeno per il momento.

Per fortuna che c’è Vanessa, che mi supporta e sopporta tutte le mie angosce, non potrei fare quello che ho fatto fino adesso senza il suo incoraggiamento, ma tornato in hotel, nonostante le sue rassicurazioni e attenzioni, vado a letto alle 7,00 come non sono mai andato, la tensione mi ha consumato e mi addormento, stanco e deluso fra le braccia di mia moglie.

Alle 7,00 sono sveglio, riposato e a dir la verità senza paura di non poter incontrare De Niro, ripensando alle parole della sua segretaria, mi sembravano sincere e se non avesse voluto incontrarmi non mi avrebbe dato un altro appuntamento. E poi sono troppo innamorato di questa scultura per pensare che non colga nel segno, il tempo di mostrarla arriverà, così come la mia soddisfazione. Quindi dopo aver passeggiato per New York eccomi di nuovo a Greenwich 377, il tempo oggi è più mite, ma il portiere prima e la segretaria di De Niro poi mi gelano più della tramontana di ieri.

Mr De Niro ha più impegni in queste ore, sta parlando con vari attori ed attrici nel suo ufficio, come posso vedere dai fotografi pronti a scattare  fuori dal portone del suo ufficio, e comincio a pensare che sarà difficile incontrarlo.

Nell Mi chiede se mi può chiamare appena lui ha finito. E che posso rispondere? Certamente!!! (come direbbe il mio amico Barillari) resto in attesa nella hall dell’hotel attaccata all’ufficio di Mr De Niro fino a che non mi chiama a costo di stare qui questa notte. Sembro uno di quei giocatori che non si da’ per vinto nonostante il risultato negativo sembra inevitabile.

Vanessa cerca di consolarmi , ma le sue parole mi entrano nella testa senza significato , accetto il suo consiglio , passeggiamo per Greenwich e compro cose inutili in maniera compulsiva per ingannare il tempo , poi Nell mi chiama , ci siamo e ancora NO !!! Devo aspettare, De Niro si scusa , mi richiamerà appena può , e mi ridomanda se posso aspettare … Sicuramente!!! (Barillari Docet). E continuo ad aspettare nella hall, sono le 8,30, aspetto da più di 3 ore, seduto su un divano comodo, mi guardo intorno , ormai conosco la hall a memoria, poi ad un tratto davanti a me si materializza Nell, e mi dice “prego, il signor De Niro è molto stanco ma la sta’ aspettando” Lui è stanco? Io sono sfinito!!!

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Ci sediamo per un attimo fuori dal suo ufficio sotto il manifesto di un film di Orson Welles, vanessa ride, mi prende in giro e forse ha ragione, sono troppo pessimista. Poi si apre la porta, Nell ci introduce in un bel l’ufficio in legno anni ’20 e li davanti a me finalmente Mr De Niro! Si scusa, quasi mortificato ma mi dice sono giorni duri la mattina gira un film a long island, il pomeriggio ne prepara un altro nel suo ufficio, attori e produttori che vanno e vengono è stravolto stanchissimo, ma curioso, prende l’astuccio e apre, poi… poggia la sua mano scultura, con quella di Helen sua figlia su un bancone in legno, antico, non potrebbe esserci miglior base per questa scultura… Silenzio…, non è il viso dell’attore questa volta, l’emozione è vera, sincera ,siamo emozionati anche io e Vanessa , era quello che desideravo , vorrei immortalare questa emozione , ma mi chiede la cortesia di non fare foto e video è troppo stanco non è presentabile, le faremo la prossima volta “quale volta?” chiedo io e Lui “Dante vorrei che tu tornassi, voglio fare le mani di tutti i De Niro, figli e nipoti, se sei d’accordo naturalmente”. Ho vinto!!! Come quei bambini che quando esce il sole scendono sotto casa e fanno gol, come quei bambini che sognano e vorrebbero un giorno, solo per un momento giocare con De Niro, io ci ho giocato e questa volta è per davvero! Grazie Mr De Niro ci vedremo presto.

…dimenticavo , quel suo abbraccio sincero, nel suo ufficio , non lo scorderò mai!!!!